Arte etrusca

L’arte etrusca si sviluppa a partire dal IX secolo nella penisola italica, e precisamente tra i fiumi Arno e Tevere ed il mar Tirreno. Il suo periodo di massimo splendore si verifica intorno al VI secolo, quando il popolo etrusco si estese fino alla pianura padana, a nord e fino in Campania, a sud, fondando nuove città. Gli Etruschi erano i dominatori incontrastati del mar Tirreno ed erano così potenti che gli ultimi tre re di Roma, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo erano etruschi. Il loro potere cominciò a traballare quando Tarquinio il superbo venne cacciato e Roma divenne una repubblica. Pian piano il popolo etrusco fu costretto a confrontarsi con la crescente potenza di Roma, che lo sottomise definitivamente nel 295 a.C., con la battaglia di Arezzo. La scomparsa totale del popolo etrusco si ebbe nell’89 a.C., quando l’Etruria divenne la “Regio VII” e gli Etruschi divennero cittadini romani.

Da sempre le origini e le vicende degli Etruschi sono avvolte da un’aura di mistero, favorita dall’incerta provenienza e dal fatto che la lingua, mutuata in parte da quella greca e sviluppatasi poi in maniera indipendente, non è stata del tutto ancora decifrata. Lo storico greco Erodoto asserisce che gli Etruschi provenivano dall’Oriente, mentre Dionigi di Alicarnasso dice che sono nati nel contesto delle culture dei popoli italici e qui si sono evoluti, accogliendo, nella lingua e nell’arte, apporti orientali, greci ed italici, fino ad arrivare ad una piena autonomia.

L’arte etrusca, come per gli Egiziani, è influenzata totalmente dalla religione: tutto quello che è arrivato fino a noi, infatti, proviene dalle tombe etrusche, conservate nelle necropoli (città dei morti). Nonostante i fiorenti rapporti commerciali con la Grecia, infatti, la concezione dell’arte, per gli Etruschi, non è vista come una libera attività dello spirito, ma piuttosto è legata a necessità di ordine pratico e religioso. Diversamente dagli Egiziani però, il rapporto con la morte è cupo: i demoni infernali erano molto temuti, e l’unico modo per sottrarsi a punizioni divine terribili era quello di costruire tombe e templi riccamente decorati, con corredi funebri quanto più sfarzosi possibile, per assicurarsi la benevolenza degli dei. Ciò spiega forse la mancanza di introspezione psicologica e di emozione nei ritratti. Non c’è dunque nessuna evoluzione stilistica, ma piuttosto un ripetersi di stili e tecniche consolidati.

Suddivideremo per comodità di studio l’arte etrusca in:

architettura

pittura

scultura