Arte egiziana

La civiltà egiziana è durata per circa tremila anni rimanendo pressochè immutata, come anche la sua arte. Le varie fasi storiche dell’antico Egitto possono essere suddivise grossomodo in tre fasi:

  • ANTICO REGNO, che va dal 2682 a.C. circa al 2191 a.C. circa;
  • MEDIO REGNO, che va dal 2119 a.C. circa al 1793 a.C. circa;
  • NUOVO REGNO, che va dal 1550 a.C. circa al 1069 a.C.

Successivamente, ma anche tra i periodi che ho appena elencato, ve ne sono stati altri che però dal punto di vista artistico non hanno apportato novità significative a quello che già esisteva, vuoi per le guerre varie che si sono succedute, vuoi anche per la decadenza inevitabile che caratterizza alcuni periodi storici. Le manifestazioni artistiche più importanti si sono concentrate in due periodi: l’Antico Regno e il Nuovo Regno.

La civiltà egiziana è rimasta sempre la stessa, come ho già scritto precedentemente: l’unico capo era il faraone, considerato da tutti al pari di una divinità; poi venivano i sacerdoti e i più alti dignitari, poi gli scribi, gli unici capaci di leggere e scrivere i geroglifici, che vuol dire “scrittura sacra”; solo alla base della piramide sociale si trovavano gli artigiani ed il popolo, che si occupava dei lavori più pesanti. Le abitudini sulla civiltà egiziana sono rimaste a lungo tempo quasi del tutto sconosciute, fino a che cioè non sono stati decifrati i geroglifici.

Ciò avvenne nel 1798 d.C., quando, durante la Campagna d’Egitto voluta da Napoleone Bonaparte, fu ritrovata presso la città di Rosetta una stele appartenuta al pic_stele_001faraone Tolomeo V. L’importanza di questa stele era data dal fatto che l’iscrizione commemorativa del sovrano era scritta in tre lingue, una sotto l’altra: in geroglifico, in demotico (che è sempre una lingua egiziana, ma destinata solo ai documenti) ed in greco. Poichè il greco era ben conosciuto, si arrivò alla completa decifrazione della lingua nel 1822, grazie al francese Champollion, che si servì per la traduzione anche della sua conoscenza della lingua copta, che è una translitterazione dell’egiziano mediante l’alfabeto fonetico greco. Oggi la stele di Rosetta si trova a Londra, al British Museum; si tratta di una lastra in basalto di circa 114×72 cm e pesante 760 Kg.

Il culto dei morti era di grande importanza presso gli Egiziani: essi ritenevano che ci fosse un’altra vita dopo la morte, una nuova vita uguale a quella terrena e per questo seppellivano le persone più importanti e facoltose dopo averle imbalsamate ed assieme a tutto quello che avevano posseduto in vita. Suddivideremo per comodità lo studio dell’arte egiziana tenendo conto dei due periodi di massima fioritura: l’Antico Regno e il Nuovo Regno.