Arte del vicino Oriente

Ricordiamo brevemente che a partire dal 4000 a.C. alcuni popoli cominciarono a stabilirsi in una terra molto fertile dell’Asia minore, detta “Mesopotamia” perchè si trovava “in mezzo ai fiumi” Tigri ed Eufrate. Questi popoli si avvicendarono mediante guerre e conquiste. Per primi ci furono i Sumeri, poi i Babilonesi, gli Assiri ed infine i Persiani. Poco più distante fioriva intanto la civiltà egiziana.

Origini della scrittura

La scrittura nacque per praticità: era complicato tramandare a memoria da padre in figlio tutte le nozioni apprese con il passare dei secoli ed era difficile trattare e commerciare con altri popoli o anche solo far rispettare le regole senza avere nulla su cui basarsi. L’uomo dunque inventò un complesso modo di comunicare e ricordare le cose che si basò sui segni in principio, e poi sul suono. 

Si conoscono esempi di scrittura in Cina fin dal 4000 a.C., ma è con i Sumeri che si comincia a sviluppare la prima forma di scrittura. Possiamo fare riferimento a due tipi di scrittura:

scrittura

Scrittura ideografica: si basa sulla corrispondenza tra simboli determinati e gli oggetti o le azioni a cui questi simboli fanno riferimento;

La scrittura ideografica viene suddivisa a sua volta in due tipi:

scrittura 2

La scrittura ideografica figurativa è quella che usavano gli Egiziani: i simboli usati assomigliavano all’oggetto che volevano rappresentare, anche in maniera solo schematica; la scrittura egiziana era chiamata “geroglifica”, che vuol dire “incisione sacra”. Essa si sviluppava da destra a sinistra ma anche viceversa e indifferentemente dall’alto in basso o dal basso in alto. Come supporto gli Egiziani usavano il papiro, su cui scrivevano con inchiostri neri o rossi a base di erbe, utilizzando penne d’uccello appuntite o pennelli rudimentali. Ne vediamo un esempio qui sotto:

La scrittura ideografica cuneiforme venne usata dai Sumeri all’inizio e poi fu adottata anche dai Siriani, gli Assiri, i Babilonesi e perfino i Persiani: si trattava di segni triangolari variamente orientati che assumevano un certo significato a seconda di come si susseguivano e alle combinazioni che formavano; non vi era dunque nessun legame figurativo tra il simbolo dipinto o inciso e l’oggetto o l’azione a cui si riferiva. Questo tipo di scrittura veniva realizzato su tavolette d’argilla resistenti agli incendi rispetto al papiro, ma molto ingombranti e anche fragili. Ne vediamo un esempio qui sotto:

Scrittura fonetica: si basa sulla corrispondenza di simboli da associare a dei suoni i quali, assieme, rimandano a un oggetto o un concetto che non ha somiglianza con il simbolo rappresentato. Questo tipo di scrittura, che nacque pressochè parallelamente a quella ideografica, sorse per l’esigenza di rappresentare per iscritto non solo oggetti visivi e reali, ma anche concetti astratti, quali l’amore, l’odio eccetera. Per questo gli antichi si servirono di simboli detti “lettere” a cui erano associati dei suoni, che messi insieme formavano la “parola”, che rappresentava il concetto o l’oggetto di cui si voleva parlare. I primi ad usare la scrittura fonetica furono i Fenici, che si servirono di soli 22 simboli per esprimere tutto: nacque così l’alfabeto, che venne poi acquisito dai Greci, che lo passarono agli Etruschi e poi ai Romani. La scrittura fonetica è infatti quella che usiamo noi oggi. 

La scrittura però non era per tutti, anzi. Erano molto pochi coloro che sapevano leggere e scrivere e dunque erano assai considerati nella scala sociale. Come recita un antichissimo testo egizio, la professione di scriba “…ti salva dalla fatica, ti protegge da qualsiasi lavoro, ti evita di portare la zappa e il piccone, non devi portare il paniere sulla testa, ti dispensa dal maneggiare il remo“. Gli scribi avevano molti privilegi e quindi si raccomandava ai giovani di imparare a scrivere, perchè “…non c’è lavoro senza padrone eccetto quello dello scriba; egli è il padrone di se stesso. Se impari a scrivere avrai un lavoro migliore di qualunque altro. Sii scriba, e le tue membra saranno lisce, le tue mani diventeranno morbide, tu potrai uscire vestito di bianco, sarai esaltato e i cortigiani ti saluteranno“.